SPARATORIA DI SAN MARZANO SUL SARNO, FERMATE DUE PERSONE –

Nelle prime ore della mattinata, a Pagani, la Squadra Mobile della Questura di Salerno ed il Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore hanno eseguito, congiuntamente, un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso nella giornata di ieri

domenica 18 aprile 2021 dalla Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di Rosario GIUGLIANO detto o minorenn 60enne di Poggiomarino (NA), e di Nicola FRANCESE, 31enne di Pagani, entrambi gravemente indiziati dei delitti di tentato omicidio pluriaggravato da premeditazione e dal metodo mafioso e di detenzione illegale di più armi comuni da sparo.
I due indagati sono accusati di essere gli autori materiali dell’agguato commesso il 13 aprile 2021 in San Marzano sul Sarno, ai danni di AMORUSO Carmine in occasione del quale quest’ultimo venne ferito a seguito della esplosione di ben 14 colpi di pistola.
L’AMORUSO, anche egli nativo di Poggiomarino, da pochi mesi era spontaneamente uscito dal programma di protezione accordatogli quale collaboratore di giustizia ritornando sul territorio stabilendosi nell’agro noverino sarnese,
Il provvedimento precautelare, oltre che sugli elementi investigativi assunti nell’immediatezza dell’attentato omicidiario, è fondato sulle risultanze di più complesse indagini, coordinate dalla D.D.A., nei confronti delle organizzazioni criminali operanti nel territorio del distretto di Salerno e sulle ramificazioni camorristiche esistenti tra l’agro nocerino-sarnese e l’hinterland napoletano.
Particolare rilievo assume, non solo per il livello di coinvolgimento nel delitto, ma anche per l’affermato profilo criminale, la figura dell’indagato GIUGLIANO Rosario, già condannato con sentenza irrevocabile per numerosi omicidi ed estorsioni, nonché per partecipazione alla associamone mafiosa di tipo camorrista capeggiata da Carmine Alfieri e, in particolare, della sua articolazione riferibile a Pasquale Galasso. Il Giugliano Rosario risulta avere accumulato condanne per complessivi anni 227, mesi 7, giorni 28 di reclusione, ridotti ex art, 78 c.p. ad anni 30.
Come emerge dalla sentenza n. 34/2000, emessa in data 14/28.11.2000 dalla I Sezione della Corte d’Assise di Napoli, risulta partecipe della cd. “strategia della dissociazione”, elaborata da Angelo Moccia.
L’indagato GIUGLIANO veniva scarcerato l’8 marzo 2020, dopo aver usufruito di vari periodi di semilibertà e detenzione domiciliare, venendo contestualmente sottoposto alla misura di prevenzione della libertà vigilata per anni 3.
Va evidenziato che il 19 febbraio 2016 il Tribunale di Sorveglianza gli aveva revocata la misura della semilibertà per poi applicargli la detenzione domiciliare con provvedimento n. 2019/12644 SIUS del 22.01.2020.
La ricostruzione del tentato omicidio per cui si procede si fonda, in special modo, su conversazioni tra presenti intercettate all’interno di un locale mansardato in Pagani che il GIUGLIANO si era procurato adibendolo a sua base operativa ove pianificava le attività criminose.
L’agguato ai danni dell ‘AMORUSO non andava a buon fine a causa dell’inceppamento di una delle due pistole utilizzate e per la pronta reazione della vittima, che, nonostante il ferimento, riusciva ad ingranare la retromarcia ed allontanarsi velocemente. L’agguato veniva eseguito con modalità tipiche delle associazioni di cui all’art. 41 6 bis c.p. ed in particolare:
precedendo e poi bloccando l’auto della vittima;
esplodendo colpi d’arma da fuoco all’indirizzo del vano motore per mettere fuori uso il veicolo ed impedire la fuga;
agendo in pieno giorno ed in luogo frequentato, in quanto nelle vicinanze del cimitero comunale.

Secondo quanto ritenuto dalla D.D.A., e che provvederà ora a sottopone gli elementi raccolti alla valutazione del GIP di Nocera Inferiore per la convalida del fermo, l’eliminazione dell ‘AMORUSO Carmine era stata pianificata dal GIUGLIANO, sia per assicurarsi il predominio del controllo criminale di quella porzione territoriale dell’agro nocerino-sarnese ove lo stesso, dopo la scarcerazione, era deciso ad affermare la propria presenza criminale, sia perché l’AMORUSO veniva ritenuto dal GIUGLIANO come ostacolo agli interessi economici suoi e sua organizzazione criminale.

Autore dell'articolo: Redazione