STOP ALLE FONDERIE, ANZI NO….

Una storia infinita la cui fine è ancora lontana e, soprattutto, tutta da scrivere. La Regione Campania ha emanato nei confronti delle Fonderie Pisano di Salerno un nuovo provvedimento di sospensione dell’autorizzazione integrata ambientale per 60 giorni, dando anche un termine di 15 giorni alla proprietà per potersi conformare ai rilievi avanzati. Il provvedimento, successivo al blitz dei giorni scorsi effettuato all’interno dello stabilimento di Fratte da parte dei tecnici dell’Arpac ai quali, per altre ragioni si accompagnavano anche tre magistrati della Procura di Salerno, nasce proprio sulla base delle risultanze dell’ispezione, la cui relazione è stata inviata anche al Comune di Salerno che non ha potuto fare altro che prendere atto del nuovo provvedimento di chiusura temporanea del sito ormai nel mirino di Istituzioni, magistratura e comitati. Il provvedimento, emanato nella giornata di ieri, come detto, non ha determinato lo stop alle attività delle Fonderie, in pratica tecnicamente lo si può definire come un preavviso in attesa delle controdeduzioni della proprietà. Secondo i tecnici, infatti, le misure adottate dall’azienda per adeguarsi alle prescrizioni imposte dalla Regione Campania dopo la sospensione dello scorso 19 febbraio «non sono risultate sufficienti ed efficaci». Anzi, dopo il riavvio della produzione, l’opificio di via dei Greci ha fatto registrare una «reiterazione di significative violazioni» e dunque, il permanere di situazioni «di immediato pericolo e danno per l’ambiente e la salute pubblica». Uno stop che, al momento, non si è ancora concretizzato ma che mette la proprietà delle Fonderie con le spalle al muro. L’azienda avrà 15 giorni di tempo per presentare le sue controdeduzioni e solo dopo che queste saranno esaminate, si deciderà cosa fare.

Questa la replica delle Fonderie:

Si ribadisce – in coerenza con quanto dichiarato nei mesi scorsi – da parte dell’azienda la più piena e totale collaborazione con le Autorità che procedono ai rilevamenti ed alle ispezioni. Con il pool di tecnici interni ed esterni in queste ore si prosegue nella messa a punto di tutti gli interventi che possano ottemperare alle prescrizioni evidenziate  e richieste. Anche da questo punto di vista si sottolinea il massimo sforzo dal punto di vista operativo per eliminare le cause strutturali delle criticità segnalate. Occorre, altresì, aggiungere che la proprietà ha avviato da tempo tutte le azioni necessarie al reperimento del suolo necessario al fine di realizzare il percorso di delocalizzazione che si ritiene inderogabile sia per le modifiche intervenute nell’assetto urbano della zona di Fratte/Via dei Greci che per rendere attuabile il programma di sviluppo aziendale con la conseguente tutela degli attuali livelli occupazionali. E’ evidente che tale programma potrà essere realizzato in un contesto di collaborazione istituzionale – nel pieno rispetto dei ruoli, delle competenze e delle norme vigenti in materia ambientale – salvaguardando la continuità delle attività produttive e dell’interlocuzione aziendale con i mercati di riferimento in Italia ed all’estero. Sono in corso trattative per procedere all’acquisto della nuova area e si confida quanto prima di potere annunciarne l’esito positivo. Subito dopo si procederà all’attuazione di un piano di trasferimento dello stabilimento che richiederà un periodo di tempo compatibile con l’attivazione delle nuove linee produttive”.

 

Autore dell'articolo: Marcello Festa