“Tutti conoscono la limpidezza delle acque del Rio Palazzo e della foce del Sarno ma pochi chilometri dopo c’è l’altra faccia della medaglia, quella mostruosa fatta di rifiuti e montagne di plastica”, dice a San Marzano sul Sarno Aniello Robustelli, poliziotto in pensione con la passione per la natura, risalendo il corso del fiume campano, tristemente famoso per essere tra i più inquinati d’Europa. “Questa potrebbe sembrare una discarica – dice puntando il dito contro un cumulo di rifiuti al centro del corso d’acqua – c’è di tutto: plastica, sterpaglie, polistirolo. Ma è soprattutto un pericolo per le centinaia di persone che abitano in zona, perchè con il fiume ostruito per centinaia di metri si rischia un’esondazione”. Nell’area di San Marzano sul Sarno si sono formati almeno tre ‘tappi’ di plastica, isole create dai rifiuti sversati illegalmente e vegetazione strappata dalla corrente. Molti i contadini che guardano con timore al rischio di straripamenti del fiume durante l’inverno quando le piogge sono abbondanti e frequenti. Il fiume ingrossandosi trascina via i rifiuti depositati lunghe le rive.
“Non si fa nessuna opera di pulizia, ma quest’anno abbiamo pagato al consorzio di bonifica il doppio dello scorso anno, è inaccettabile”, aggiunge Giovanni Annunziata, agricoltore residente in zona. “Questi sono i risultati della mancanza di manutenzione – aggiunge il fratello Nicola, anche lui agricoltore, indicando un tappo che ostruisce il fiume. “Non possiamo andare avanti così, qualcuno deve intervenire”, conclude.