«Il mondo ha visto cambiare in 2 anni i musei italiani e ora il Tar Lazio annulla le nomine di 5 direttori. Non ho parole, ed è meglio…». Così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, commenta su Twitter la sentenza del Tar del Lazio che ha bocciato le nomine di cinque dei venti direttori dei supermusei. «Faremo subito appello al Consiglio di Stato», ha detto Franceschini, «Sono preoccupato per la figura che l’Italia fa nel resto del mondo, e per le conseguenze pratiche perché da oggi alcuni musei sono senza direttore».
Secondo un’anticipazione del Sole 24 Ore, «il Tar ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per aprire le selezioni a candidati internazionali e sette dei direttori sono stranieri, tra i quali quelli del parco archeologico di Paestum e del Palazzo Ducale di Mantova, interessati direttamente dal verdetto del Tar».
I direttori contestati dal Tar sono le quelli di Paestum, Modena, Mantova, Taranto e Reggio Calabria. I direttori stranieri “bocciati” sono Gabriel Zuchtriegel, del Parco archeologico di Paestum e Peter Assmann, del Palazzo ducale di Mantova.
Il bando «non poteva ammettere la partecipazione al concorso di cittadini non italiani». Inoltre lo scarto dei punteggi tra i candidati meritava «una più puntuale e più incisiva manifestazione di giudizio da parte della Commissione» valutatrice e la scelta di svolgere le prove orali a porte chiuse non ha assicurato i «principi di trasparenza e parità di trattamento dei candidati». Queste le motivazioni per le quali il Tar del Lazio, con due distinte sentenze, ha bocciato la nomina dei direttori dei super- musei italiani. I ricorsi erano stati proposti da Giovanna Paolozzi Maiorca Strozzi e Francesco Sirano, entrambi concorrenti alla procedura, con riferimento alle nomine del direttori del Palazzo Ducale di Mantova, della Galleria Estense di Modena, dei Musei Archeologici Nazionali di Napoli, Reggio Calabria e Taranto, nonché del Parco Archeologico di Paestum.