In Manovra è allo studio una completa rimodulazione verso l’alto della cosiddetta “tassa sulla fortuna”. Interessati i gratta e vinci, i giochi numerici, le videolottery. Per i premi fino a 1000 euro sarà del 15%, per le vincite superiori a 10 milioni del 25%. Al momento salvo il gioco online. Tra le altre novità in esame alla commissione: chiusura delle agenzie di scommesse non in regola con le tasse, introduzione del Registro Unico del Gioco Pubblico e blocco dei pagamenti per i soggetti privi di regolare concessione che effettuano la raccolta in Italia.
Tassa sulla fortuna diventa a scaglioni
Il governo si accinge a varare la nuova tassa sulla fortuna a scaglioni in occasione della Legge di Bilancio 2019. La normativa attuale prevede un prelievo fisso del 12% sulle vincite oltre i 500 euro. Tutto però cambierà da maggio 2020, con l’introduzione di una tassa progressiva ed a scaglioni: il 15% per le vincite tra 500 euro e 1000 euro, il 18% tra 1000 euro e 10 mila euro, il 21% fino a 50 mila euro, il 23% fino a 10 milioni ed il 25% oltre tale soglia.
Ad esempio, ai vincitori del Jackpot del Superenalotto di 51 milioni di euro, verrebbe trattenuto dallo Stato un quarto del premio, quasi 13 milioni.
Dai nuovi aumenti sono esclusi i giochi del Lotto, 10&Lotto e Millionday. Salvi anche i casino online, già colpiti nell’ultima Manovra dal Decreto Dignità che ne ha vietato sponsorizzazioni e pubblicità. Gli operatori internet, a differenza di quelli terrestri, offrono frequenti bonus per casino agli iscritti e dunque una ulteriore tassazione non garantirebbe a lungo lo stesso livello di convenienza delle promozioni.
Secondo le previsioni dell’esecutivo, la nuova rimodulazione delle aliquote sul gioco porterà nelle casse erariali oltre 50 milioni di euro all’anno. Si tratta comunque di una bozza del decreto fiscale ancora in fase di approvazione.
Novità scommesse e gioco illegale
Tra le altre novità al vaglio degli esperti per la nuova finanziaria 2019, l’immediata cessazione di attività delle agenzie scommesse risultanti inadempienti, in tutto o in parte, per i versamenti a titolo di imposta unica. Si prevede di incassare ulteriori 30 milioni l’anno.
Dal prossimo 1° gennaio 2020 inoltre tutti gli operatori dovranno effettuare l’iscrizione al “Registro unico del gioco pubblico”. Il costo per gli esercenti sarà pari a 200 euro. Una nuova normativa da cui si stimano introiti per circa 27 milioni di euro l’anno.
Confermato il divieto per gli operatori bancari e finanziari, compresi gli istituti emittenti di carte di credito, di eseguire operazioni di trasferimento di denaro a favore di soggetti che effettuano la raccolta del gioco in Italia senza possedere alcuna concessione.
In arrivo anche un nuovo aumento del Prelievo Unico Erariale (Preu) per slot e vlt.