Due persone sono state raggiunte questa mattina da un provvedimento di fermo di indiziati di delitto, eseguito all’alba dai carabinieri del Gruppo Torre Annunziata, per tentata estorsione aggravata dal metodo e dalla finalità mafiosa di aver agevolato il clan camorristico dei “Fontanella”, operante a S. Antonio Abate emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno. I due soggetti, Bruno Fontanella di 26 anni e Francesco Sorrentino di 50 anni, sono accusati di di aver tentato un’estorsione aggravata da metodo e finalità mafiose da 250mila euro nei confronti di un facoltoso imprenditore dei trasporti, per agevolare il clan camorristico dei Fontanella. Si tratta di un gruppo criminale che fa i affari illeciti a Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli e nei zone limitrofe.
Il provvedimento dei pubblici ministeri guidati dal Procuratore Giuseppe Borrelli, scaturisce da attività d’indagine condotta dal Nucleo Investigativo di Torre Annunziata, in seguito alla denuncia sporta da un facoltoso imprenditore locale del settore dei trasporti, che ha consentito di ipotizzare che i due indagati, in concorso con altri 2 coimputati – già arrestati lo scorso 29 luglio per aver chiesto un milione di euro e ritenuti responsabili di analoga estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la stessa organizzazione criminale-, hanno tentato di estorcere all’imprenditore che ha denunciato, presentandosi pressa gli uffici dell’azienda che sede a Scafati (SA), la somma di duecentocinquantamila-euro valendosi della capacità intimidatoria connessa alla loro diretta riconducibilità all’organizzazione criminale comunemente denominata “clan Fontanella” operante nel limitrofo comune di Sant’ Antonio Abate.