Di più non era possibile fare. La Salernitana è tornata con un prezioso punto dal picco, campo trappola, dove sarà difficile uscire indenni ed il fatto che i granata abbiano superato lo scoglio non può che rallegrare. Compatta, coesa, determinata, affamata, la squadra di Sannino ha interpretato alla perfezione il copione che aveva preparato per tre/quarti di gara, soffocando le iniziative dei compassato padroni di casa, mettendo in bella mostra una beneaugurante solidità difensiva, rischiando pochissimo. Poi uscito Odjer e calata l’intensità, la Salernitana ha rischiato grosso, lasciando ai padroni di casa la sensazione di un’occasione sciupata. Salernitana dai due volti: bene nei primi 45 minuti, sottotono nella ripresa quando per ovvie ragioni è un po’ venuta meno la gamba. Ed è soprattutto su quest’ultimo aspetto che bisognerà lavorare sperando anche nell’arrivo di forze nuove, di giocatori di qualità. Di positivo, come detto, va sottolineata la buona tenuta del pacchetto arretrato, agevolato, nella circostanza dalla scelta del modulo, dalla presenza di tre difensori, non propriamente il massimo per Sannino che predilige la difesa a “quattro” impossibile da mettere in campo al picco per l’assenza di un terzino sinistro di ruolo. Tutto sommato, però, l’handicap iniziale si è trasformato in un’opportunità: Schiavi, Bernardini ed il promettentissimo Mantovani hanno interpretato alla grande le consegne agevolati nel loro compito da Odjer che, posizionato nel suo ruolo naturale, quello di centro-mediano ha garantito filtro, garantendo al tempo stesso coperture e ripartenze. Costruita la partita sulla tenuta del pacchetto centrale, i tre difensori più Odjer e Busellato, la salernitana ha così potuto costruire la sua partita sfruttando anche la generosità di Rosina, Coda e Donnarumma. L’ex Bari, subito premiato dalla fascia di capitano, ha ripagato le attese mettendo in mostra anche insospettabili doti temperamentali. Ovvio che è da folli immaginare sprecare il talento del calabrese in una posizione del campo così angusta, ma intanto l’aver dimostrato capacità di sofferenza è un titolo di merito, altro che….Insomma, a conti fatti, una buona Salernitana, soprattutto una base solida dalla quale partire, sulla quale costruire una stagione si spera con più sorrisi rispetto a quella che si è messa alle spalle, ma non ancora una squadra affidabile in toto. Le lacune, pur in una serata positiva, sono apparse evidenti a tutti. C’è ancora tempo per poterle colmare, non farlo sarebbe un delitto.
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