TRAGEDIA AL PORTO. SILENZIO, MAESTRANZE FERME –

“Gli sforzi prodotti fino ad oggi per la sicurezza sul lavoro nei porti non sono sufficienti” . Così i sindacati di categoria dei trasporti.  L’infortunio che è costato la vita a un giovane lavoratore, Beniamino Tafuri, di appena 42 anni che lascia una moglie e una figlia di 8 anni, morto per le gravi ferite provocate dall’incidente sul lavoro mentre era alle prese con alcune cataste di bande di rame e si è visto piombare addosso un carrello elevatore che lo ha letteralmente travolto.  Con questo ennesimo decesso aumenta il numero delle vittime al porto di Salerno di lavoratori impegnati nella movimentazione di merci. Per questi motivi i sindacati di categoria , i segretari della Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Trasporti hanno promosso per oggi uno Sciopero di 24 ore nello scalo portuale di Salerno per chiedere maggiore sicurezza.

“L’infortunio che è costato la vita a Beniamino Tafuri, ripropone purtroppo la questione della sicurezza all’interno del Porto di Salerno più volte sollevata dalle organizzazioni sia nei confronti delle aziende che nei confronti degli Enti preposti alla verifica e al controllo delle condizioni di sicurezza. Il lavoro dovrebbe dare speranza e futuro, non provocare morte e disperazione nelle famiglie delle vittime. Non è più tollerabile che si possa morire in questo modo.

Mentre la triplice chiede che la Magistratura e gli organi inquirenti realizzino un impegno fortissimo nell’individuare le precise cause e responsabilità di questa tragedia” stamani si è tenuto anche un incontro presso l’autorità portuale dove è stato ribadito l’impegno a garantire la sicurezza con la convocazione del comitato.

Autore dell'articolo: Barbara Albero