Rosina, Coda e Donnarumma. Il segno del dieci non può bastare per i tre tenori, ma comincia almeno ad essere una buona (ri)partenza se si considera che Sannino ha deciso di rischiare nuovamente il grosso del potenziale offensivo che si ritrova a disposizione per risalire una classifica più anonima che…anemica. Rosina, Coda e Donnarumma: 10 gol in tre dopo 15 giornate di campionato. Un po’ pochi per un potenziale da fronte del palco: 5 sigilli per Coda, 3 per Rosina e due per Donnarumma. Eppure alla vigilia del campionato cadetto tutti a declamare l’attacco della Salernitana come uno tra i più forti del torneo di B. L’arrivo di Alessandro Rosina, la conferma di Coda e Donnarumma sembravano garanzie di assoluta qualità e prolificità del reparto offensivo. Quasi quaranta acuti complessivi per i tre tenori (con i trenta siglati in granata dai gemelli del gol). Le premesse, si sa, non sempre sono promesse. Soprattutto se nel primo terzo di stagione già passata agli archivi il tecnico ha cambiato quasi più moduli che uomini ed i tre attaccanti non sempre sono stati schierati insieme o messi nelle condizioni migliori per essere letali – come pure sanno fare – sotto porta. Sannino prima ha accantonato l’idea di farli coesistere, sacrificando sovente Donnarumma sull’altare dell’equilibrio e poi è tornato sui suoi passi, decidendo di puntare sulle bocche da fuoco. Rosina nelle vesti di trequartista, capace di innescare con la sua classe e i suoi lampi, Coda e Donnarumma terminali offensivi del pacchetto avanzato della Salernitana. Rosina fino ad oggi è stato croce e delizia. Ingaggiato per fare la differenza ci si aspetta sempre tantissimo dall’ex Zenit. Fino ad oggi sono arrivati tre gol per lui, qualche buona giocata, condite da un assist e mezzo. Pronti via ed il capitano è andato in gol all’esordio contro lo Spezia, poi la punizione magistrale contro il Vicenza ed infine il gol facile contro la Ternana. Sabato scorso l’assist per il pareggio di Coda e la settimana precedente quello che consentì a Perico di procurarsi il penalty. Massimo Coda è il più costante. I cinque sigilli e i due assist sono una piacevole conferma per l’ex Parma capace di salire in ascensore contro il Verona di testa, di realizzare una perla a Ferrara congro la Spal, recuperare lo svantaggio contro l’Entella e disegnare una punizione magistrale contro la Ternana. Fino al gol del pari di Latina.
Alfredino Donnarumma è ancora a caccia grossa: appena due gol per lui, ma anche tante esclusioni, panchine e soprattutto avvicendamenti. L’ex Teramo aveva cominciato bene, con un assist per rosina nel match d’esordio con lo Spezia, poi i due gol di fila contro Trapani e Spal sembravano stessero per restituire l’attaccante prolifico scoperto proprio nel mese di novembre dello scorso anno da Torrente. E invece da quel momento Alfredino ha cominciato a scaldare la panchina con troppa frequenza. Scelte tecniche, figlie di un equilibrio ricercato e mai trovato lo hanno sacrificato tra le seconde linee. Da qualche tempo, però, Sannio ha deciso di giocare al rischiatutto. Lunedì Rosoina, Coda e Donnarumma saranno in campo dal primo minuto. Con la speranza che i tre Tenori possano regalare alla platea dell’Arechi gli acuti che merita.