“Questa processione è il segno che le distanze possono diventare non un fattore di separazione ma di accoglienza”. Sappiamo bene che dal mare arrivano situazioni drammatiche e diciamo che Salerno si è sempre contraddistinta come atteggiamento di accoglienza e di attenzione”. Con un riferimento esplicito al recente sbarco dei migranti, arrivati dal mare come la Madonna di Costantinopoli, il vescovo di Salerno, monsignor Andrea bellandi ha accolto sul lungomare l’arrivo dell’icona insieme a Don Felice Moliterno, parroco della Chiesa di Sant’Agostino che la custodisce tutto l’anno e dove il quadro della Madonna ha fatto rientro dopo i festeggiamenti. La barca recante la sacra icona, circondata da decine di imbarcazioni di ogni tipo, e nonostante un breve ma intenso temporale ha toccato vari lidi prima di far ritorno nella chiesa di Sant’Agostino con la messa celebrata dal vescovo. Una cerimonia che quest’anno ha avuto un valore in più. Non solo la ripresa della tradizione interrotta dall’emergenza Covid, ma anche i 100 anni dell’incoronazione dell’icona di Maria SS. di Costantinopoli* ed i cinquant’anni dall’elevazione a Santuario Mariano della chiesa di Sant’Agostino (1972). Eventi che hanno un forte radicamento nel cuore dei salernitani. In tanti ieri hanno atteso sulle spiagge il passaggio dell’icona , un’opera d’arte che è diventata patrimonio della città nel 1453,
da quando si narra che l’icona fu rinvenuta su una spiaggia nelle acque di Salerno, in seguito ad un naufragio di un’imbarcazione mercantile scampata dalla caduta di Costantinopoli in mano ai turchi, avvenuta il 29 maggio dello stesso anno. Ogni anno una processione sul mare rievoca l’approdo e il ritrovamento di questa antica tavola che i salernitani chiamano “La Madonna che viene dal mare”.