Aveva base nell’area nord di Napoli l’associazione criminale smantellata dai carabinieri e dalla Procura di Napoli Nord, dedita alle truffe agli anziani in tutta Italia, e capace di guadagnare fino ad un milione di euro al mese.
Quindici gli indagati, di questi otto indagati sono finiti in carcere, quattro ai domiciliari mentre per altri tre è stata disposta la misura dell’obbligo di dimora.
Il sodalizio utilizzava anche minorenni, per carpire meglio la fiducia delle vittime.
I colpi sono avvenuti in Campania nei comuni di Sparanise e Lusciano, nel Casertano, quindi a Napoli e nei comuni dell’hinterland di Casoria, Caivano, Giugliano in Campania e Marano, ad Avellino e Salerno, poi a Milano, Pesaro, San Giovanni Lupatoto (Verona), San Severino Marche e Novara; ma i carabinieri sono riusciti a sventarne anche una trentina, arrestando diversi truffatori in flagranza e recuperando soldi e gioielli per quasi 200mila euro.
Un’organizzazione ben strutturata in cui tutti i componenti avevano un ruolo ben definito, è emerso dalle indagini realizzate dai carabinieri della Compagnia di Caivano e illustrate nel corso di una conferenza stampa tenuta ad Aversa (Caserta) negli uffici della Procura di Napoli Nord diretta da Maria Antonietta Troncone. I reati contestati sono l’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine, truffe ed estorsioni.