Una fase due, ma stavolta non c’entra il lockdown scattato a marzo. E’ quella che ora si rende più che mai necessaria per l’Ufficio delle Dogane di Salerno dopo il vero e proprio terremoto giudiziario di ieri con l’esecuzione di sessantanove misure cautelari nell’ambito dell’operazione che ha portato alla luce l’esistenza di quella che il procuratore aggiunto, Cannavale, ha definito “una vera e propria società illecita all’interno del porto di Salerno”. Il Direttore nazionale dell’Agenzia delle Dogane, Maurizio Montemagno, vuole subito voltare pagina e ricostruire dalle fondamenta un ufficio che ha bisogno di ritrovare fiducia e credibilità e che deve ripartire all’insegna della trasparenza e della legalità, ricostruendo la sua immagine ed anche una parte del suo organico, visto che diciassette persone che ad esso facevano capo sono rimaste impigliate nelle maglie della giustizia e dovranno rispondere dei loro comportamenti.
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