UN FIOCCO TRICOLORE PER RICORDARE LE VITTIME DELLE FOIBE

In occasione del Giorno del Ricordo, i ragazzi di Gioventù Nazionale Salerno hanno simbolicamente attaccato dei fiocchi tricolori vicino le vie che ricordano i luoghi d’Istria, Fiume e Dalmazia nel capoluogo cittadino. Un’iniziativa tesa a sensibilizzare tutti i cittadini salernitani su una pagina di storia ancora troppo poco conosciuta e raccontata.

Il nostro gesto è stato un omaggio dovuto a chi ha pagato la vita solo perchè italiano – dichiara Domenico Masullo, Presidente Provinciale di Gioventù Nazionale – Fratelli d’Italia -. In un momento storico in cui appartenere ad una comunità di popolo viene visto come desueto e fuori moda, abbiamo voluto, invece, ricordare chi è morto proprio perchè non voleva rinunciare alla sua identità. Il dramma delle Foibe e dell’esodo giuliano dalmata oggi è ancora poco approfondito e viene liquidato con sufficienza dall’elite culturale italiana convinta che sia un dramma di parte ignorando, però, le vicende storiche ed umane che lo hanno accompagnato.

L’essere umano, accecato dall’odio e dalla voglia di supremazia può compiere gesti barbari e crudeli, e questi sono l’esempio – conclude Domenico Masullo”-.

Salerno oggi si è svegliata con dei fiocchi tricolore, simbolo del Giorno per il Ricordo, appesi su via Fiume, Via Zara e Via Dalmazia, come gesto di memoria per una pagina di storica tragica e dolorosa – aggiunge Davide Dianese, Coordinatore per la Città di Salerno di Gioventù Nazionale – Fratelli d’Italia-. Il nostro è stato un gesto umile e semplice che aveva la sola finalità di far riflettere la nostra città su quegli accadimenti.

Le Foibe e l’esodo non sono una storia di parte, ma riguardano tutti gli italiani: dall’esercito slavo, infatti, furono trucidati civili, partigiani rossi e bianchi, uomini militari e di governo con l’accusa di essere italiani.

Salerno non poteva non ricordare: noi abbiamo lanciato un messaggio nella speranza che possa essere colto dalla cittadinanza specie dai giovani – conclude Davide Dianese”.

Autore dell'articolo: Marcello Festa