Terremoto 38 anni dopo, l’occasione giusta per fare anche il punto sullo stato degli immobili tenuto conto che la Regione campania è considerata a fiorte rischio sismici. Qualche numero aiuita a meglio comprendere la situazione. Solo nella provincia di Salerno esistono circa 210mila edifici ad uso abitativo e di questi il 60% è stato edificato prima del 1976, prima cioè dell’entrata in vigore della prima normativa antisismica che prevede tutta una serie di accorgimenti tecnici da mettere in campo nella costruzione delle case proprio per far fronte ad un eventuale sisma. Questi numeri lasciano chiaramente
intendere che il patrimonio immobiliare della provincia sia decisamente datato e a rischio essendo per gran parte stato edificato prima dell’entrata in vigore della normativa ad hoc. Volendo adeguare il patrimonio immobiliare residenziale alle normative vigenti in materia e scongiurare seri pericoli occorrerebbero, secondo una stima realizzata dai tecnici del settore, due miliardi e mezzo di euro solo per gli immobili in provincia di Salerno, una cifra ritenuta completamente fuori portata. Le criticità maggiori manco a farlo apposta riguardano il mondo dell’edilizia scolastica dove il problema è di stringente attualità. In Italia, come evidenziato dall’ultimo rapporto di Legambiente oltre il 40% delle scuole presenti nelle zone sismiche della Campania sono state edificate prima del 1976, anno dell’entrata in vigore della normativa antisismica, ragion per cui è necessario monitorare con attenzione la situazione. Nonostante negli ultimi anni sia molto cresciuta a livello governativo l’attenzione sulla questione e si siano moltiplicate le risorse e le iniziative per l’adeguamento alla normativa antisismica, sono ancora molte, troppe, le azioni da intraprendere per garantire la sicurezza di docenti e studenti. Sotto quest’aspettp non appare sufficiente il Decreto n. 997 approvato dalla Regione Campania, un Piano Triennale dell’Edilizia Scolastica per la concessione dei finanziamenti basti pensare che la Provincia di Salerno ha presentato appena 3 istanze, di cui soltanto 2 ritenute ammissibili in base ai criteri stabiliti.