Prima ancora del mercato, il campo. La partita. Il big match. Domenica prossima la Salernitana sarà di scena allo stadio Bentegodi di Verona contro la capolista del torneo di serie cadetta. Alberto Bollini ha messo nel mirino l’Hellas ma deve fare i conti con l’infermeria, i tifosi sognano di tornare nella città di Giulietta per consumare una vendetta e una ferita che resta aperta da quel 12 giugno di sei anni fa, gara di andata della finalissima play off che valeva la promozione in B. Oggi i granata sono tornati nel calcio che conta, il Verona è retrocesso dalla massima serie e punta ad un immediato ritorno in A. I numeri sono in favore degli scaligeri, forti di una squadra di primissimo livello che guarda tutti dall’alto verso il basso, ma che non è riuscita a stracciare ancora il campionato come pure in tanti si aspettavano. La Salernitana però ha dato forti e concreti segnali di ripresa. I granata sono reduci da due vittorie consecutive, cosa mai successa negli ultimi due anni di B, non hanno preso gol nell’ultima partita e si ritrovano nella pancia della classifica, a metà del guado. Il sogno sarebbe calare il tris proprio nella città di Giulietta. La capolista, però, soprattutto al Bentegodi viaggia con le marce alte, altissime: in 11 gare disputate davanti al proprio pubblico Pazzini e compagni ne hanno vinte 8, pareggiate due e perso una soltanto (in occasione del poker del Novara).
La Salernitana dal canto suo, soprattutto dopo l’avvento di Bollini in panchina ha mostrato idee, carattere ed anche un pizzico di gioco. Non ci non solo le due vittorie di fila nella truppa targata Bollini, ma anche il primo – ed unico al momento – successo esterno della stagione contro il Frosinone al Matusa. Già, proprio un’altra corazzata, la seconda della classe, asfaltata a domicilio grazie alla premiata ditta Rosina-Coda. Inutile dire che i tifosi sognano un bis, anzi un tris considerato i due precedenti con Perugia e Spezia.
Bollini deve fare i conti con le non perfette condizioni fisiche di Donnarumma e Della Rocca ed è costretto a peregrinare per i campi di mezza provincia per trovare un terreno di gioco che soddisfi le sue esigenze. Oggi è toccato al campo di San Gregorio Magno. Dicevamo degli infortuni. Donnarumma è alle prese con un affaticamento muscolare al polpaccio della gamba destra e ieri non si è allenato. Stesso discorso per Della Rocca le cui condizioni destano maggiori preoccupazioni. Il centrocampista ex Perugia lamenta un trauma distorsivo alla caviglia sinistra e la sua presenza è in forte dubbio per la trasferta di domenica. I due si sono sottoposti a sedute di fisioterapia. La caviglia del centrocampista oggi ha fatto registrare progressi, ma resta in bilico. Non dovesse farcela, con Odjer ancora in infermeria, sarebbe pronto Zito. A meno che Bolini non voglia rischiare Minala dal primo minuto. La presenza di Donnarumma, che dovrebbe comunque farcela, influirà sul modulo tattico da schierare al Bentegodi. Rosina sta meglio, Coda è in forma smagliante e sogna di bucare gli scaligeri così come fece nella gara di andata. Magari con un gol da tre punti. Il bomber segna da due gare di fila. Anche in questo caso non c’è due senza… tre.