La FIM, la FIOM e la UILM provinciali, unitamente alla RSU, denunciano la gravissima situazione che, ormai da tempo, vivono i lavoratori dell’Arechi Multiservice e che, in queste ore, rischia di assumere connotazioni allarmanti.
Incertezza e preoccupazione hanno caratterizzato ancora i mesi appena trascorsi, da quando l’azienda ha comunicato la necessità di avviare una fase di riorganizzazione e di razionalizzazione che ha comportato un ulteriore, drammatico, taglio unilaterale del salario, a partire dal mese di dicembre 2016, ed una ennesima riduzione del personale occupato.
Responsabilmente, ma non senza momenti di forte tensione, abbiamo tutti, unitariamente, mantenuto un dialogo costante con la Direzione aziendale per cercare di sviluppare possibili percorsi di prospettiva per gli oltre 100 lavoratori impegnati, stante il ruolo nodale della società quale partecipata unica della Provincia incaricata di funzioni essenziali come quelle della manutenzione delle scuole e delle strade provinciali, della gestione dei musei e della verifica degli impianti termici.
Quel dialogo, tuttavia, in più di un’occasione ha mostrato punti di debolezza: già il mese scorso e ancora oggi è stato disatteso l’impegno essenziale di rispettare le normali scadenze di paga e, per di più, per un salario ormai ridotto all’osso!
Tali circostanze ci preoccupano fortemente non solo per le immediate difficoltà che sono ricadute e ricadono su tutti i lavoratori, ma anche per la concretizzazione dei prossimi impegni da affrontare, in primis quello che riguarda la ricapitalizzazione della società da discutere nell’assemblea dei soci fissata per il 15 febbraio 2017.
Consideriamo questo passaggio tra quelli basilari da assumere da parte del socio unico Provincia, sia quale segnale concreto della volontà, più volte manifestataci, di mantenere la società e di programmarne con determinazione la valorizzazione ed il rilancio in tempi brevi, sia perché solo a partire dalla ricapitalizzazione sarà possibile tracciare un effettivo percorso di prospettiva.
Pertanto, pur facendo appello ad ogni forma di responsabilità e di disponibilità al dialogo, non possiamo sottacere il clima di agitazione, le aspettative e l’urgenza di passi concreti volti a superare l’attuale situazione e a scongiurare ulteriori ricadute negative sui lavoratori sapendo sin d’ora che, perdurando questa situazione e in assenza di immediati segnali positivi, saremo costretti ad avviare tutte le procedure necessarie per ogni forma di mobilitazione.