L’incontro di oggi con la ITALCEMENTI presso il Mise messo in piedi dal Sottosegretario Bellanova, con la presenza della nuova compagine sociale HEIDELBERG, è stato del tutto interlocutorio, senza infamia e senza lode. Difatti il responsabile Risorse Umane SNURS ha confermato tutti gli accordi e soprattutto il Piano Industriale a suo tempo presentato dai vertici ITALCEMENTI. Compreso il fatto che Salerno viene confermato quale Centro di Macinazione. Il Ministero in tale incontro ha esteso l’invito alle Regioni in cui insistono i siti industriali più interessati alle problematiche occupazionali, tra cui la Regione Campania. A tal proposito, ad eccezione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni e dell’Assessore allo sviluppo della Regione Calabria, pur se presenti i nostri rappresentanti regionali campani non hanno proferito alcuna parola Un silenzio assordante e preoccupante di chi avrebbe dovuto, così come hanno fatto le Segreterie Nazionali Sindacali, ribadire la necessità di rivedere il Piano Industriale, soprattutto per lo stabilimento di Salerno che nel caso specifico occuperebbe per il futuro soltanto 25 lavoratori dei 66 attuali in Pianta Organica. O quantomeno uno straccio di proposta alternativa Invece il nulla del nulla come se il problema fosse solo a carico delle Parti Sociali. Ma sappiamo tutti che la difesa di un apparato industriale come quello della ITALCEMENTI di Salerno non può e non deve esaurirsi tra le Parti sociali ma con un confronto serrato della politica locale e regionale che non può vivere soltanto di promesse e belle parole, soprattutto e solo in ambito di campagna elettorale. È bene ricordare a noi stessi che l’opificio industriale ITALCEMENTI di Salerno è stato costruito con i Fondi della Legge 219/81 quindi soldi pubblici intrisi del sangue di chi ha perso la vita nel terremoto del 1980. Ovviamente noi abbiamo ribadito la revisione del Piano industriale e abbiamo rimandato la discussione al prossimo tavolo che il Mise ha messo in piedi per il prossimo 30 maggio. Nel frattempo abbiamo circa 25 giorni per far sì che la politica delle enunciazioni e dei buoni propositi si traduca in fatti e proposte concrete e non inutili passerelle o messaggi mediatici vuoti di contenuti. Noi siamo aperti a qualsiasi confronto ma bisogna fare presto per fare in modo che a Salerno non si vada ad ingrossare la già lunga lista di disoccupati …. e con una Zona Industriale che di “industriale” ha soltanto il nome.
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