Ad un giorno di distanza dalla bellicosa protesta dei dipendenti di Villa Alba, il centro medico di riabilitazione situato in via Pasquale Atenonfi a Cava de’ Tirreni, in cui un rogo simbolico di materassi e l’incatenamento al cancello di alcuni lavoratori, hanno sancito l’inizio di una guerriglia contro gli azionisti della società Silba s.p.a. , gli animi sembrano placarsi, seppur per poche ore, in vista di nuove proteste, così come ampiamente annunciato dagli stessi lavoratori che non si fermeranno fin quando tutte le beghe societarie non saranno risolte e la vertenza del gruppo Silba sarà chiarito definitavamente.
Da ieri, è scaduta la seconda mensilità e per gli oltre 300 dipendenti, distribuiti tra Villa Alba a Cava de’ Tirreni, Villa Silvia e Centro Studi Montesano a Roccapiemonte, non si vede ancora l’ombra di un quattrino e si tende il filo labile della sopportazione.
Della delicata e spinosa questione relative alle sorti dei dipendenti e dei 500 ospiti delle strutture, se ne è parlato, ieri, in un incontro tra il primo cittadino cavese Vincenzo Servalli e i sindacalisti della Cigl