Non si parla di altro tra le corsie dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. C’è soprattutto rabbia tra i lavoratori onesti quelli che regolarmente si recavano al loro posto di lavoro e che oggi hanno visto l’azienda sanitaria per la quale ogni giorno di combatte soprattutto una battaglia di immagine nella giungla della sanità campana, sbattuta in prima pagina come il regno dell’assenteismo. Dai numeri diffusi dalla procura della repubblica di salerno , che parla di 850 persone coinvolte in irregolarità più o meno gravi, si rileva un diffuso malcostume all’interno dell’ospedale più grande di salerno il secondo in campania.Le riprese riprendono più dipendenti che, con fare circospetto, semmai guardandosi attorno, inserivano nel segnatempo due o più badge. C’è stato chi, tra un badge e l’altro, si attardava, consentendo ad altri colleghi di timbrare. Ma a qualcuno quel comportamento scorretto non è sfuggito. E’ partita da un esposto presentato da un sindacalista, nel quale si faceva riferimento ad un gruppo gruppo di dipendenti, in prevalenza infermieri e ausiliari, che aggiravano i sistemi di rivelazione automatica delle presenze all’interno dell’ospedale, l’inchiesta che al momento ha portato dalla sospensione del servizio per dodici mesi 10 dipendenti dell’azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’aragona, mentre per altre due persone indagate non è stato avviato alcun provvedimento. Tutti rispondono, a vario titolo, di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni nell’utilizzo del badge, come stabilito dal decreto legge ribattezzato “legge Brunetta”. Per i dodici indagati il pm Rotondo aveva chiesto l’applicazione della misura cautelare agli arresti domiciliari. Il gip De Luca ha ritenuto sufficiente quella dell’interdizione da lavoro per un anno, che Gli indagati, oltre all’inchiesta penale, rischiano un procedimento amministrativo e contabile. Le loro assenze sul posto di lavoro, accertate dai finanzieri, rappresentano un danno alle casse dello Stato. Pertanto si profila anche un’inchiesta parallela della Procura della Corte dei conti che chiederà il conto per le ore di assenza pagate a stipendio. Ci sono casi di dipendenti che si accreditavano addirittura ore di straordinario, pur non avendo messo piede per l’intera giornata nel proprio reparto. Parallelamente anche la dirigenza dell’ospedale avvierà provvedimenti disciplinari. Due delle persone coinvolte nell’inchiesta della Guardia di finanza erano già scritte nel libro nero della dirigenza ospedaliera che attraverso dei controlli aveva individuato 31 persone che commettevano irregolarità. Viggiani ha annunciato di aver fatto richiesta al garante per la privacy di installare il badge con impronta.
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